L’afide svolge il suo ciclo biologico tra il pesco, ospite primario, e moltissime piante erbacee coltivate che spontanee, ospiti secondari.
Sverna allo stato di uovo deposto sui rametti a frutto, all’ascella delle gemme e nelle anfrattuosità della corteccia .
Le uova vengono deposte (da 6 a 8) da ottobre a tutto novembre.
Sul pesco gli afidi invadono le foglie provocandone l’accartocciamento e l’ingiallimento con conseguente caduta e l’arresto dello sviluppo dei germogli; nelle nettarine vengono aggrediti anche i frutti che crescono deformi.
Questo afide è pericoloso per essere vettore di un centinaio di virus. La difesa viene impostata contro le uova, le fondatrici e le colonie.
Dopo un mese circa dalla caduta delle foglie, si può intervenire contro le uova con DNOC, ma questa pratica è stata abbandonata per intervenire in pre-fioritura oppure subito dopo la sfioritura quando sono presenti solo le fondatrici e le prime colonie.
Se il trattamento viene fatto più tardivamente quando le colonie sono molto sviluppate si rischia di ottenere scarsi risultati rendendo necessari altri interventi che possono favorire, negl’anni,fenomeni di resistenza, ma maggiori sono i danni recati all’entomofauna utile accorsa da un buon livello di popolazione afidica.
La difesa è identica a quella attuata per l’Afide bruno del pesco.